STORIAD'ITALIA
DAL 1789 AL 1814

SCRITTA

DA CARLO BOTTA


Tomo IV


CAPOLAGO
presso Mendrisio
Tipografia Elvetica

MDCCCXXXIII

[5]

STORIA

D'ITALIA


LIBRO DECIMOQUARTO

SOMMARIO

Nuova confederazione in Europa contro la Francia. Spedizioned'Egitto. Presa di Malta. Buonaparte sbarca, eprende piede in Egitto. Battaglia navale di Aboukir.Accidenti di Napoli. Garat, ambasciadore di Franciapresso al re Ferdinando. Suo discorso al re. Effetti prodottinel regno dalla vittoria conseguita dagl'Inglesi adAboukir. Il re Ferdinando si risolve alla guerra controla Francia: si muove contro lo stato Romano, ese ne rende padrone. Brutta condotta dei Napolitania Roma. Accidenti in Cisalpina: trattato d'alleanza frale due repubbliche. Trouvé, ambasciadore di Franciain Cisalpina. Suo discorso d'ingresso al direttorio Cisalpino;riforma violentemente la constituzione data daBuonaparte: mali umori prodotti da quest'operazione.Scritti pubblicati contro di Trouvé, e di Rivaud, chegli era succeduto. Sette, e congregazioni politiche natein Italia pei cambiamenti fatti in Cisalpina.

Ma tempo è oramai, che ci alziamo a descriverealcune maggiori cose, per cui mutossi inopinatamente[6]lo stato d'Europa, quel dell'Africa turbossi,le Ottomane spade chiamaronsi ad insanguinarl'Italia, ed il dominio di questa combattutaparte d'Europa passò da Francia a coloro, chedi nuovo la combatterono. Concluso il trattato diCampoformio, si riposava la Francia in pace contutte le potenze del continente, ed oltre a ciòaveva per alleate la Spagna, il Piemonte, la Cisalpinae la Olanda. Le vittorie conseguite, ilnome de' suoi generali, il valore e costanza deisuoi soldati, avevano dato timore a tutti i principi,massimamente all'imperatore d'Alemagna,che era stato battuto da più forti percosse, edaveva sofferto maggiori danni. Per la qual cosa,quantunque tutti vedessero mal volontieri confermarsiin Francia, vale a dire nel centro dell'Europa,principj contrari alla natura dei governiloro, contenuti dal timore, nissuno ardiva di muoversi,ed aspettavano tempi migliori. Perciò laFrancia, non avendo nissun sospetto vicino alcontinente, poteva voltar tutte le sue forze control'Inghilterra. A ciò fare ella si trovava moltoben provveduta. Abbondava di navi da guerraproprie, di capitani di mare, e di marinari eccellenti,e di più poteva aggiungere alla sua tuttala marinerìa della Spagna e dell'Olanda, sue alleate.Il pericolo dell'Inghilterra era gravissimotra per questo, e per le cose tutte di Francia,d'Olanda, e di Spagna tanto vicine che si ritrovavanoin potere del suo nemico; i porti d'Italiaalla medesima signorìa obbedivano. I soldatidi terra, ed i generali dell'esercito, che si potevanoimbarcare per la fazione, erano per fama,[7]e per valore egregi. Già si spargevano voci dellaspedizione contro l'Inghilterra, già si facevanoconcorrere le navi, sì grosse che spedite, neiporti più vicini, e già Pleville-Leplay, ministrodi marina, e ammiraglio di Francia, andava sopravvedendole coste, che prospettano l'Inghi

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