IL CONTE DI VIRTÙ
VOLUME PRIMO


Tipografia del dottor Francesco Vallardi.


IL CONTE DI VIRTÙ


IL CONTE DI VIRTÙ

STORIA ITALIANA DEL SECOLO XIV

NARRATA DA

CARLO BELGIOJOSO


VOLUME PRIMO

TERZA EDIZIONE

CASA EDITRICE DOTT. FRANCESCO VALLARDI

BOLOGNA MILANO NAPOLI
Via Farini, 10. Via Disciplini, 15. Via Monteoliveto, 70.

PROPRIETÀ LETTERARIA DELL'AUTORE


AGIORGIO PALLAVICINO TRIVULZIO

[ix]

Mio caro Zio,

I soavissimi vincoli che mi legano a te, mi dannoil coraggio di porre questo lavoro all'ombra di unnome caro e venerato come il tuo.

La patria nostra ti annovera fra i più benemeritisuoi figli. Il giovane ardente del ventuno non provòmai stanchezza o sfiducia. Otto lustri pieni d'amaridisinganni, di lunghi e sublimi dolori, ti fecero maturo[x]ed esperto; e non logorarono punto il tuo cuore. — Mail caldo patriota è anche solerte amico e cultoredegli studi ameni. Tu conservi (io ne ho piùdi una prova) la piena giovinezza dello spirito peramare le opere dell'arte imitativa e le creazioni dellafantasia. La storia fu ed è il campo delle tue ricerche;nè tu badi a chi te la appresta, e sotto qualforma, quand'essa è l'eco fedele delle nostre glorie,o dei nostri dolori.

L'epoca e le vicende che qui pigliai a descrivereti sono troppo note. Quando nella tua gioventù chiedestialla maestra dei popoli una ragione per sperareche l'Italia avrebbe finalmente spezzate le catene chele erano imposte dallo straniero, ti sarai senza dubioarrestato a questo periodo storico per rimpiangere ilfallito gioco del destino. Lo scopo d'allora era quellod'oggi: ridonare l'Italia a sè stessa; ma la via perarrivarvi era troppo diversa. Alla privilegiata mente[xi]di un uomo, all'impero di una sola volontà, all'ambizionedi un eroe, si dovevano sostituire l'affetto, ilproposito, la concordia di un popolo.

Non è per menomare la gloria della nostra impresa,che io ne cercai un raffronto nel passato. Provandoche il grande concetto, divenuto oggi articolodi fede per tutti, era nei secoli trascorsi la tacitaaspirazione di qualche mente eletta, io avrò aggiunta,se pur ne è d'uopo, qualche altra autorità allacoscienza dei nostri diritti. Sono voti dispersi, cheio vo raccogliendo per deporli nell'urna sovrana delgrande plebiscito nazionale. Imperocchè noi non abbiamnulla inventato; il merito nostro è d'avere unanimementevoluto.

Dopo ciò, è inutile che io ti preghi a volerm

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