NEERA
La Vecchia Casa
MILANO
Fratelli Treves, Editori
Secondo migliaio.
PROPRIETÀ LETTERARIA.
I diritti di riproduzione e di traduzione sonoriservati per tutti i paesi, compresi la Svezia,la Norvegia e l'Olanda.
Milano, Tip. Treves — 1922.
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Egregio signor Treves,
Lei mi domanda una prefazione per laristampa di Vecchia casa sul genere diquella che feci per l'Indomani, ma unaprefazione è talvolta più difficile di un romanzo,sempre più delicata, e ad ogni modonon è cosa che si possa improvvisare quandonon vi sia una ragione ben chiara per farlo.
L'Indomani aveva una sua storia, più omeno interessante secondo il punto di vista,ma una storia infine, mentre Vecchia casa,simile in questo ai popoli felici, non ne ha.
Ora, priva di tale fondamento, che vuolmai ch'io ne scriva? Una lode? Non sareimodesta. Un biasimo? Non sarei sincera;ed io tengo moltissimo ad ornare la miamediocrità se non altro di queste due piccolevirtù.
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Che se poi a Lei interessasse di saperequale accoglienza ebbe Vecchia Casa al suoprimo apparire in pubblico (nel 1899) fumale ispirata a rivolgersi all'autore perchègli autori in genere, nè io pretendo di formareeccezione, hanno per amore delle loroopere la stessa insaziabile brama della fieraDantesca e se trovano venti lettori ne vorrebberoventimila.
Purtroppo devo confessare che ventimilalettori Vecchia Casa non li ebbe ancora,ma non dispero che la presente edizionefregiata del suo nome e posta sotto il suoalto patronato possa riuscire a ottenerli,molto più che se la critica mise fuori perquesto romanzo inaudite espressioni di lusinga,il pubblico, il gran pubblico, non loconobbe e tranne qualche profonda animafedele che ne assaporò in silenzio l'intimaessenza, esso passò inosservato così da potereoggi riuscire pressochè nuovo.
Per essere sincera fino all'ultimo devodire che nel coro delle lodi non mancòqualche nota stonata. Non può piacere atutti un libro che fu definito: “Una di[vii]quelle piccole anfore di Murano in cui ilvetro ha raggiunto la sottigliezza del velopiù trasparente, anfora di una fragilitàleggiadrissima che allontana istintivamentela mano dal toccarla, tessuto imponderabilenel quale anche le cose materiali diventanodiafane. Ricostruirlo in sintesi èguastarlo. Una sottile malia si sprigionada questi libri dello spirito che vi trasportaai di sopra della realtà, pur sentendo chela realtà vi conquide, una realtà superiorema non meno reale„. (Natura ed Arte,15 Aprile 1900).
Questione di gusti come sempre. Chi preferiscele anfore di Murano e chi i boccalidi Montelupo. Lei da quell'intelligente editoreche è ci metta sopra il cartellino, cosìnon vi saranno equivoci.
Con ciò la riverisco distintamente.
Da Campodolcino, settembre 1910.
Neera.
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