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Letture fatte alla Taylorian Institution di Oxford nel maggiodell'anno 1878
1879.
INDICE DEL VOLUME.
A FEDERICO MAX MULLER
Proemio del Libro
I. Prologo
II. La nobiltà del Manzoni
III. Il Manzoni a scuola
IV. Primi versi
V. Il Manzoni ed il Parini
VI. Il Trionfo della Libertà
VII. Il Manzoni Poeta satirico
VIII. Il Manzoni e Vincenzo Monti
IX. I primi amici
X. Carme autobiografico
XI. Il Manzoni a Parigi
XII. L'Urania.—L'Idillio manzoniano
XIII. La Conversione
XIV. Il Manzoni a Brusuglio.—Gl'Inni Sacri e la Morale cattolica
XV. Il Manzoni Poeta drammatico
XVI. Il Manzoni unitario
XVII. Intermezzo lirico: Le strofe del Marzo 1821—Il Cinque Maggio
XVIII. I Promossi Sposi
XIX. Il Manzoni e la critica
Professore nella Università di Oxford e Curatore della Taylorian
Institution
Illustre Amico,
_Nessuno meglio di Voi potrebbe dire in qual modo sia natoinaspettatamente questo mio nuovo tenue volume. Chè, se mia fu lascelta del tèma, Vostro fu il merito, posto che il libro non accrescai miei torti verso le lettere, se mi venne fornita l'occasione discriverlo. E quale occasione! La più solenne che amor proprio diautore potesse ambire. Nè contento di avermi coi vostri insignicolleghi, i Curatori di codesta illustre Tayloriana Istituzioneintesa a promuovere fra gli Inglesi lo studio delle lingue e delleletterature moderne, messo in condizione di ragionare per tre volte,innanzi ad un pubblico veramente eletto, intorno al sommo fra i nostriscrittori contemporanei, la vostra bontà e cortesia volle non pureche, tra le agiatezze della vostra casa ospitale, io dimenticassi inInghilterra la mia condizione di straniero, ma ancora che, nellevostre domestiche contentezze, se pure visibilmente contristate da unamaro ricordo, io vedessi, in alcune parte, l'immagine di quellevivissime che mi attendevano al mio ritorno in patria. A Voi, illustreconcittadino ed ammiratore di quel Goethe che diede al Manzoni nostroil vero battesimo della gloria, a Voi avvezzo, dal cielo olimpico eluminoso in cui spaziate, a contemplar le cime più ardue diquell'açvattha infinito, ch'è l'albero della scienza, nonincrescerà, io spero, dopo avere, con la vostra costante benevolenzaaccresciuto coraggio al vostro amico lettore, se io sono in qualchemodo riuscito a presentarvi del Manzoni un ritratto abbastanza fedele,ritrovacelo nuovamente innanzi come figura degna di Voi; questoritratto, in ogni maniera, nel mio desiderio Vi appartiene, se nonaltro come ricordo di quegli obblighi di sentita gratitudine, per iquali sono lieto io medesimo di non esservi più interamente straniero.Con questi sentimenti, gradite, illustre amico, il libro che Vi inviocon la fiducia, non vorrei dire solamente speranza, che ne durasselungamente in Voi la memoria, se non per alcun merito particolare delbiografo, almeno sicuram