ROMANZO POSTUMO
DI
SILVIO PELLICO
MILANO
GIOVANNI GNOCCHI EDITORE
1879.
RAFAELLA
ROMANZO POSTUMO
DI
SILVIO PELLICO
TORINO
COLLEGIO DEGLI ARTIGIANELLI — TIP. E LIB. S. GIUSEPPE
Corso Palestro, N. 14.
INDICE
La Manumissione | Pag. 1 |
Il Rapimento | 16 |
La lieta novella | 30 |
L'Assedio | 44 |
La Resa | 52 |
La Distruzione di Milano | 70 |
La pia Imperatrice | 78 |
Ottolino | 92 |
La Lega Lombarda | 108 |
La pace di Venezia | 127 |
Nell'anno 1160 vivea in Saluzzo un arimanno[1]per nome Berardo della Quercia, il quale godea dalungo tempo tal grazia del suo signore, MarcheseManfredo, che sarebbe quasi potuta dirsi amicizia.Berardo, sfuggendo gli onori della corte e stando ordinariamentenei suoi campi, venia visitato dal Marchesee consultato sopra molti capi del suo governo:tanto era noto il retto animo ed il senno di quel buonsuddito, per nobili prove ch'egli spesso ne avea date;e tanto a far pregiare simili doti giovava la sua singolaremodestia.
Giunse fino ai principii della vecchiaia senza patiregravi sciagure; ma egli avea partecipato alle altrui,come se fossero sue, e quindi il cuore non gli si eraindurato dalla prosperità. Giovanna sua moglie, dinascita egualmente umile, ma di spiriti gentili, avealofatto padre di più figliuoli. Due soli rimaneano,Eriberto e Rafaella; quello in età di oltre vent'anni[2]e questa di sedici. Gli altri erano stati mietuti dalleguerre di Cuneo; villaggio allora di poco antica fondazione,ma che già prendeva aspetto di città, e tuttocomposto di ardimentosi, che voleano vivere a popolo,a guisa di Asti e di altre città italiane.
Il favore del Marchese non redimeva Berardo dalpoco pregio, in cui il più de' Baroni, in cuor loro,teneanlo; perchè semplice