RACCOLTA
DE’ VIAGGI
Più interessanti eseguitinelle varie parti delmondo, tanto per terraquanto per mare, dopoquelli del celebre Cook.
VIAGGIO
AL CAPO-NORD
FATTO L’ANNO 1799
DAL SIG. CAVALIERE
GIUSEPPE ACERBI
ORA
I. R. CONSOLE GENERALE IN EGITTO
COMPENDIATO
E PER LA PRIMA VOLTA PUBBLICATO IN ITALIA
DA GIUSEPPE BELLONI
ANTICO MILITARE ITALIANO.
MILANO
PRESSO L’EDITORE LORENZO SONZOGNO
Libraio sulla corsia de’ Servi n. 602
1832.
Opera posta sotto la tuteladelle Leggi.
COI TORCHI DI GIO. PIROTTA.
[5]
Vivacità di gioventù, studiosa curiosità,desiderio di singolarizzarsi, trasseroil sig. Acerbi all’ardita impresa di viaggiaresino alla estrema punta settentrionaled’Europa. Il Capo-Nord era cognitoper le carte geografiche disegnate da’Marinai, i quali avevano navigato il Mar-glaciale.Non sapendo che altri vi fosseandato per terra, io, disse adunque ilsig. Acerbi, sarò il primo a dire converità: ho veduto il Capo-Nord. I viaggidi Regnard, di Maupertuis, di Rudbech,di Linneo, riguardavano paesi diquelle lontane e fredde regioni; ma noncomprendevano quel famoso e distintissimopunto del nostro Continente. Non èquindi meraviglia se quando il sig. Acerbi[6]pubblicò in Inghilterra il suo Viaggioal Capo-Nord, venne in giusta rinomanza;e l’incontro che il suo libro ebbepresso gli Inglesi, i viaggi de’ qualihanno tanto estesa la scienza geografica,la storia naturale, ed altri importantissimirami dello scibile umano, ben prestofece che fosse riprodotto in francese. L’accoglimentoche questo libro ebbe posciain Francia, non fu pel sig. Acerbi menoonorevole di quello che avea avutoin Inghilterra.
Ma chi lo crederebbe? In Italia, ovepure si va in traccia da verso quarantaanni di ogni novità di questo genere,nissuno pensò a far conoscere questo viaggiodel sig. Acerbi, forse perchè si aspettasseche ne desse un’autentica edizioneegli medesimo nella lingua nostra. Il chese non ha fatto, ciò debbesi con moltaprobabilità attribuire ad altre occupazionia cui ritornato in patria egli si dedicò,ed a quella ripugnanza che i migliori ingegnisovente hanno a ritornare sulle loro[7]cose già fatte, ed alla mutazione seguitanelle circostanze tanto sue proprie,quanto pubbliche.
Intanto non era giusto che la nostraletteratura fosse defraudata di questa bellaed interessante opera. Perciò ne adorniamola nostra Raccolta, sicuri che ladilig