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1850
L'Autore.
Mi ricordo, Zio, che ne' miei primi anni, sotto il pergolato delnostro piccolo giardino, all'ora del tramonto, o presso il focolarenelle sere d'inverno, al tornar dalla caccia in compagnia di miopadre, vi piaceva trattenervi a raccontar con semplici e animoseparole il tempo passato; quella età meno trista della nostra, quandoun po' di gloria almeno non ci era negata.
Io non li vidi que' giorni così pieni di vita; ma ben so quel che cihanno fruttato. Ed ora, rileggendo questa storia, da qualche annodimenticata fra gli scritti miei, parmi che l'angustia e l'inutiletormento dell'oppresso Damiano riflettano in parte ciò ch'ebbe apatire una gioventù che a sè dinanzi nulla scorgeva ancora. È storiadi povera gente, della famiglia d'un soldato di Napoleone.
A voi, veneratore del Grand'Uomo, il quale sarebbe stato, per verità,più grande se avesse saputo essere italiano, a voi offro questo libro.Esso vi dica come l'onorando vostro nome viva nel mio pensiero.
Dicembre 1850.
Capitolo Primo.
Di là dal ponte di San Celso, in quelle parti che conservano ancora labuona popolar fisonomia della nostra vecchia Milano, una stradasolitaria, a traverso di campi e d'ortaglie, conduce da quelloall'altro sobborgo della porta Vigentina, poco stante dalle mura dellacittà. È quella che chiamano strada di Quadronno; ma, quantunque iosoglia con amore frugar nelle cronache e nelle descrizioni di Milano,non andrò in cerca dell'origine di codesto nome, con buona pace de'dottori ed antiquarii che ne storpiarono, nei loro polverosi e tarlativolumi, non so che strane e stiracchiate spiegazioni, le quali troppodanno a pensare. Ma, per chi nol sapesse, dirò che il giovineinnamorato, l'amico della solitudine e il dabben cittadino che bramiun po' di cielo aperto, un po' di verde, o di silenzio campestre nelcerchio delle mura, si piacciono non di rado di andar seguitando perquella deserta e tortuosa via i sogni de' lor pensieri, le imaginidorate dell'avvenire.
Era il 4 di maggio del 1831.
E nella vigilia di quel giorno che, dieci anni innanzi, aveva vedutoin mezzo all'Oceano, là sopra il deserto scoglio di Sant'Elena,l'ultima
«Ora dell'Uom fatale»
nella vigilia di quel giorno, uno degli oscuri eroi del popolo, unvelite di Napoleone, avanzo di cento battaglie, moriva