I TRE GIULJ
O SIENO
SONETTI
DI NICESTE ABIDENO P. A.
SOPRA
L'Importunità di un Creditor
di Tre Giulj.
Edizione Novissima con Aggiunta dell'Indice.
IN VITERBO
MDCCLXIX
Per Domenico Antonio Zenti
CON LICENZA DE' SUPERIORI.
[iii]
Amico
Fra i pregevoli requisiti, che inVoi concorrono a formare un degnoe benemerito Cittadino, in ultimoluogo non deve per avventura annoverarsiil volonteroso impegno, checon tanto piacere prendete, di farcognite al Mondo le produzioni diqualche bel talento in questa nostra Patria nato, efra gli studj di questo nostro un tempo celebre Seminarioeducato e cresciuto, con che venite a procuraree promuovere il credito e la stima degli Autori, dellaPatria, e di Voi stesso. Deve a mio credere rimanercontenta questa nostra Città di produrre, chisappia così nobilmente pensare. Generosa pertantoed al sommo lodevole è la determinazione, in cuisiete, di pubblicare la ingegnosa ed erudita Opera[iv]del valoroso nostro Concittadino Dottor FrancescoMaria Pieri, nella quale con sí franca ed esatta cognizionedella Romana Storia, e con tanta efficaciadi sodo raziocinio procura illustrare la gloriosa originedella nostra Patria, quivi fissando la vera situazionedell'antica Faleria Metropoli dei Falisci. Dalmerito dell'Autore, e dell'Opera potete ragionevolmenteripromettervi il gradimento del Pubblico.Non so per altro, se egual esito possiate lusingarvidi ottenere da queste mie deboli Poesie su scherzevolesoggetto composte, che pure invogliato vi siete didare alla luce. Non son io cosí parziale stimatore dellecose mie, che meritevoli della pubblica approvazionele reputi. Questa doverosa opinione, che hodi mi stesso, ha fatto sí che risolutamente rigettassile richieste, che da diverse bande mi vennero fattedi questi miei Sonetti, per istamparli in altre Città,o per unirli ad alcune Opere inedite di valenti Autori,per li quali siccome io conservo una particolarestima e venerazione, cosí non avrei comportato,che i miei tenui Componimenti condannati fossero acomparire in un confronto cotanto per essi svantaggioso.Ma presentemente, o sia la forza di quei semidi propria compiacenza, che giunger mai nonpossiamo a sveller totalmente dal cuore, e che insensibilmenteci seduce, o sia l'obbligante Vostra generosamaniera, con cui sapete per tal guisa legarvigli amici, che amabilmente togliete loro la libertádi contradirvi; o sia finalmente il desiderio di liberarmidalle frequenti istanze di coloro, che mi costringevano[v]a replicare la recita di questi miei Sonetti,ed a' quali o per riguardo alla reciproca amiciziao alla loro qualitá, e condizione non mi era lecitorepugnare, di buona voglia mi son lasciato vinceredalle Vostre gentili premure. Or benchè io creda,che Voi restiate bastantemente persuaso, che collapromulgazione di questi miei Poetici scherzi scioccamentenon mi prefigga di farmi merito, e fama, eche in conseguenza non pretenda collocarli in qualchegrado di riputazione, e di pregio, pure ogni ragionedi prudenza, e di savio con